Tipologie di sistemi FV - Gli impianti FV possono operare in modo autonomo oppure in parallelo alla rete elettrica.
I sistemi autonomi o isolati sono utilizzati per elettrificare utenze situate in località non raggiunte dalla rete elettrica o in luoghi dove il collegamento alla rete sarebbe troppo costoso (aree rurali, centraline di rilevazione climatica, illuminazione stradale e da giardino, ecc.).
I sistemi fotovoltaici collegati alla rete possono essere grandi impianti per la produzione centralizzata e i cosiddetti “tetti fotovoltaici”, impianti di piccola taglia integrati nei tetti e nelle facciate degli edifici.
Un sistema isolato necessita di un accumulo a batterie per far fronte ai periodi di minore disponibilità dell’energia solare (durante la notte). Un sistema collegato in rete, invece, non richiede alcun accumulo, perché, in caso di una richiesta di energia superiore a quella che il sistema FV è in grado di fornire, la rete elettrica interviene trasmettendo all’utenza la quota mancante. Nei periodi in cui, al contrario, l’energia prodotta dal sistema FV eccede le richieste dell’utenza, l’elettricità in esubero può essere venduta alla rete. La trasformazione della corrente continua (CC) in uscita dal generatore FV in corrente alternata (CA), che dovrà alimentare le utenze o la rete, avviene tramite un inverter. Tale dispositivo elettronico, oltre alla fondamentale funzione di rendere disponibile CA, assicura che l’energia immessa in rete sia di alta qualità. Il posizionamento ottimale dei moduli FV è quello verso sud con una inclinazione di circa 30° sull’orizzontale, ma piccole deviazioni (per esempio, un orientamento sud-ovest oppure una inclinazione di 10°) portano a una diminuzione accettabile dell’energia raccolta (2-5%).